ANNE E PATRICK POIRIER, 1941 e 1942

ANNE E PATRICK POIRIER, 1941 e 1942

Nati durante la seconda guerra mondiale Anne (1941) e Patrick Poirier (1942) crescono tra i resti delle città europee distrutte dai bombardamenti ed è per questo che in loro è insita la poetica del frammento come metafora della memoria umana la quale non può ricordare i momenti vissuti in maniera completa ma solo per singoli fotogrammi.

I coniugi Poirier si formano artisticamente all’Ecole Nationale des Arts Décoratifs di Parigi tra il 1963 e il 1966. Nel 1967 vincono entrambi il Grand Prix de Rome che consente loro di trasferirsi a Roma per quattro anni soggiornando a Villa Medici, complesso architettonico tra i più eleganti del cinquecento situato sulla collina del Pincio. E’ proprio in questa meravigliosa città in cui la memoria è presente ovunque e la si può toccare e calpestare che iniziano a lavorare sui giardini perché affascinati da una natura ordinata dall’uomo, contrariamente da quanto accade invece nella natura incontaminata. Durante il loro percorso artistico, Anne e Patrick Poirier hanno sviluppato una poetica basata sulla fragilità della memoria umana legata al tempo e alla storia. Stimolati dallo studio dell’archeologia realizzano le loro opere con materiali eterogenei intrecciandoli con pensieri ed emozioni. Iniziano prendendo i calchi con carta giapponese ed acqua, dagli occhi delle statue: l’occhio è per i Poirier l’organo con il quale l’artista inizia a sviluppare il proprio lavoro, ed ha la stessa valenza della parola; attraverso di esso si può esprimere paura, sorpresa, piacere, pace e felicità affermando che è capace di percepire il documento per una brevissima frazione di tempo ed è qui che interviene la memoria, ampliando o disgregando la realtà. Per gli artisti la memoria e la conoscenza della cultura sono alla base dell’intelligenza umana e della società; la distruzione di questa memoria culturale porta all’oblio, alla menzogna e all’intolleranza in ogni sua forma ed è per questo che voglio combattere l’ “Amnesia”, questa distruzione generalizzata.  Il loro è un lavoro vario; utilizzano scultura, architettura, disegno, fotografia e diari pieni di elementi vegetali per creare qualcosa di eterogeneo e ogni volta diverso.

ANNE E PATRICK POIRIER, 1941 e 1942