Altre informazioni
Dimensioni
134,6 x 67,3 cm
Tecnica
matita, acquerello e rialzi di colore su carta
Descrizione dell'opera
La scelta del tema è facilmente comprensibile, se messo in relazione alla vicenda biografica del committente e dello stesso artista. I due sono legati da un sincero rapporto di amicizia, ancor prima che da stima reciproca. Burne-Jones riconosce in Ruskin una figura paterna, con cui confrontarsi sopratutto sul piano artistico. Ruskin trova nella cultura classica il veicolo migliore per comunicare l’immagine di un mondo ideale, e ancor di più nel tema delle donne eroine, degne interpreti dei valori a cui si aspira.
La protagonista del disegno è Filomela, sorella di Progne: quest’ultima ha sposato Tereo, bellicoso signore della Tracia, che si ricongiunge con la moglie dopo cinque anni di distanza. Filomela subisce le insidie del cognato Tereo, che dopo aver abusato di lei, le taglia la lingua, in modo che lei non possa accusarlo. Filomela si serve quindi dell’arte tessile per raccontare la sua storia. Nel disegno di Burne-Jones, la donna indica le labbra per sottolineare la perdita della parola e stringe tra le mani un arazzo che diviene così un manifesto. All’estrema sinistra del drappo è rappresentato l’addio al padre Pandione, re della Grecia, mentre Tereo guarda l’eroina presagendo la violenza che intende compiere. Alla destra dell’albero, che funge da spartiacque tra i due momenti della storia, Tereo conduce Filomela in carcere. Con un timido cenno, la protagonista porta la mano alla bocca: ogni accenno alla scena cruenta è lasciato all’immaginazione.
Fin dall’inizio il progetto è strettamente associato a Winnington Hall, la scuola femminile del Cheshire che Ruskin finanzia a partire dalla fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento. I lavori di cucito sarebbero stati eseguiti dalle ragazze sotto la supervisione di Georgiana Macdonald, moglie di Burne-Jones, e della direttrice della scuola, Margaret Bell. Le ragazze della Winnington Hall non si occuparono soltanto della tessitura, ma pare abbiano posato anche come modelle. La stessa Georgiana potrebbe aver posato per alcune figure, fra cui proprio Filomela. Dunque, le donne diventano attrici protagoniste anche nella realtà, utilizzando sapientemente le loro mani per tessere gli arazzi e prestando il loro corpo come modello fisico e di virtù.
Probabilmente, lo schizzo per l’arazzo realizzato da Burne-Jones, oggi nella Birmingham Art Gallery, risale a questa prima fase progettuale. Ruskin rimane molto soddisfatto alla vista dei disegni, in particolar modo per la resa espressiva di Filomela, Medea e Tisbe. Rimase invece insoddisfatto della rappresentazione di Didone e chiede all’artista di realizzarla nuovamente, suggerendo come modelle probabilmente Annie Leadbeater or Amy Webster.
Nonostante il grande entusiasmo iniziale, il progetto non segue la traiettoria prevista e il progetto rimane incompiuto, come attestano anche i diari della moglie di Burne-Jones, Georgiana.
I disegni furono acquistati da Ruskin e sono adesso in parte dispersi. Nella conferenza tenutasi nel 1867 al British Institution, Ruskin mostrò due disegni preparatori: Amore che conduce Alcesti e Ipsipilo e Medea, oggi all’Ashmoleon Museum di Oxford e Tisbe, ricordata ancora una volta da Georgiana Burne-Jones nei suoi scritti, e collocata presso la William Morris Gallery di Walthamstow. Inoltre, la figura di Chaucer addormentato nel suo studio è alla Ruskin Gallery di Bembridge, sull’isola di Wight, e Cleopatra è oggi in una collezione privata. Come la Filomela, questi disegni eseguiti principalmente in color seppia con un focus esclusivamente sulla figura, ad esclusione di quello raffigurante Lucrezia, a colori e con uno sfondo architettonico. Oggi conservata alla Birmingham Art Gallery, quest’opera diventa il regalo di nozze per il mercante Charles Augustus Howell, all’epoca amico di Burne-Jones.
Il disegno di Didone, oggi di ubicazione sconosciuta, e altri ancora, probabilmente non erano ancora stati avviati quando il progetto fu abbandonato. Sappiamo, tuttavia, che Burne-Jones aveva previsto la realizzazione di tutte le eroine, non solo grazie alla presenza dei disegni preparatori, ma anche per l’impiego del medesimo progetto visivo nella realizzazione di vetrate. In effetti, le vetrate furono concepite in concomitanza con i lavori tessili, essendo state progettate già nel gennaio 1864 per la casa di Birket Foster a Witley e ripetute nel 1869 per la Combination Room di Peterhouse, Cambridge.
Alcune figure sono state adattate anche per delle piastrelle dipinte, mentre le storie di due eroine, Tisbe e Fillide, sono state concepite in modo indipendente come quadri da cavalletto. Fu poi realizzato un paravento da Jane Morris per il conte di Carlisle, sfruttando i medesimi disegni preparatori.
Alla morte di Ruskin nel 1900, alcuni dei disegni, tra cui Filomela, furono ereditati dalla cugina e badante Joan Agnew Severn. La donna morì nel 1924 e tre di essi – Filomela, Cleopatra e Chaucer – apparvero nella vendita di dipinti e disegni di Brantwood che Sotheby’s tenne a Londra dopo la morte del pittore Arthur Severn, nel 1931. La Filomela fu presumibilmente acquistata dallo storico dell’arte Kenneth Clark, il futuro Lord Clark di Saltwood, direttore della Galleria Nazionale di Londra (1934-45) e Presidente dell’Art Council, che la prestò alla mostra Ruskin and his Circle, allestita dall’Arts Council of Great Britain (1953-60) nella sua sede di St James’s Square, a Londra, nel 1964. Il disegno di Filomela tornò da Sotheby’s quando suo figlio, l’onorevole Alan Clark, lo vendette nel 1986.