Le città del Principe - Scordia

I dipinti che rappresentano le dieci città del Principe, originariamente collocati come sopraporta nella sala di ingresso del piano nobile di Palazzo Butera, vengono esposti per la prima volta al pubblico. La possibilità di osservarli da vicino consente di confrontare la rappresentazione pittorica con la realtà dei centri siciliani ancora oggi esistenti. È un progetto sul territorio e, lavorando insieme alle energie del luogo, Palazzo Butera intende ristabilire un legame tra passato, presente e futuro, cercando sempre possibilità di scambio e arricchimento reciproco.

Il dipinto che rappresenta Scordia, fra le città del Principe, è purtroppo il più deludente. A tutti gli effetti, si tratta di una copia, realizzata utilizzando il dipinto di Raccuia come modello. Questo sembra essere dovuto al fatto che il dipinto si trovava, esposto come sopraporta, sopra il vano che dava accesso alla sala di ingresso dallo scalone monumentale.

Durante i restauri in corso, è stato possibile appurare che la parete in cui si trovava il dipinto è stata distrutta, nel momento in cui è stato costruito un ascensore, a inizio Novecento. Quando la sala ritorna a essere fruibile, dovette porsi l'esigenza di uniformare la parete alle altre, che erano tutte decorate da un ritratto di città sulle porte e le finestre.

Non è infatti sinora stato chiarito se il ciclo originario, databile 1762, comprendesse anche un dipinto dedicato a Scordia. La città era stata fondata, grazie alla licentia populandi ottenuta nel gennaio 1628 da Antonio Branciforti, che in questo modo aveva ottenuto un titolo e un posto in Parlamento per sé e i suoi discendenti. Ma il ramo dei Branciforti che mantiene questo feudo non è lo stesso a cui spetta l'insediamento e la costruzione di Palazzo Butera, a partire dal 1692. Ai Branciforti, principi di Scordia, si deve invece sempre a Palermo la costruzione di Palazzo Mazzarino, che infatti fino all'Ottocento era noto come "Palazzo Scordia Mazzarino". Le ragioni per cui Ercole Michele Branciforti e Gravina, principe di Butera e committente delle città del Principe, avrebbe voluto celebrare il suo casato con un ritratto di Scordia sono quindi senza spiegazione. 

Dal 1845, Palazzo Butera entra nelle proprietà dei Lanza, principi di Trabia. A questo punto, Scordia fa effettivamente parte dei possedimenti da celebrare, perché i Trabia sono principi anche della città che sorge nei pressi di Catania. Il titolo assume una sua notorietà grazie a un Principe di Scordia, a cui è anche dedicata una strada: si tratta di Pietro Lanza e Branciforti (1807-1861), rivoluzionario del 1848 che muore in esilio a Parigi. Vi sono quindi argomenti forti per credere che il dipinto di Scordia sia stato concepito e realizzato a inizio Novecento, per decorare con un importante possedimento ottocentesco la sala di ingresso al palazzo.