Progetto Sostenibilità Lumsa

Uno degli obiettivi principali del progetto di Massimo e Francesca Valsecchi è "rifunzionalizzare" Palazzo Butera, trasformandolo da casa principesca ad un sistema polifunzionale capace di coniugare storia, cultura, scienza e arte come catalizzatori di sviluppo sociale": questo è il tema di una una scheda di approfondimento creata dagli studenti del corso di laurea magistrale in Economia e Management dell’Università LUMSA (sede di Palermo), all’interno dell’insegnamento dedicato alla valorizzazione dei Beni Culturali, tenuto dal prof. Massimo Valsecchi e la prof.ssa Valentina Bruschi. Il laboratorio tenutosi il semestre scorso a Palazzo Butera è stato parte integrante del corso e ha dato l’opportunità agli studenti di esplorare il palazzo e le sue curiosità in continuo dialogo con tutto lo staff, offrendo nuovi spunti e visioni sugli strumenti di promozione della cultura. Il gruppo di studenti composto da Carla Comignano, Chiara Francolino, Roberto Graceffa, Giulia Ingrassia, Bruna Nocito e Alessia Vitrano ha scelto di sviluppare il tema della sostenibilità, sia ambientale che sociale, di Palazzo Butera, seguiti dall'ing. Ferdinando Foresta in qualità di tutor. 

LA SOSTENIBILITÀ DI PALAZZO BUTERA

Progetto di ricerca del corso di Economia e Valorizzazione dei Beni Culturali a.a. 2021/2022

Università LUMSA - Palermo


L’unicità di Palazzo Butera è legata alla storia dei Branciforti ma anche alla sua posizione fronte mare. Francesca e Massimo Valsecchi acquistano nel 2016 il palazzo dandogli una nuova vita al fine di riportarlo alle sue origini settecentesche.
L’obiettivo è di “rifunzionalizzare” il Palazzo, trasformandolo da casa privata di Principi ad un sistema polifunzionale coniugando storia, cultura, scienza e arte come catalizzatori di sviluppo sociale.
Al giorno d’oggi, la sostenibilità, sia ambientale che sociale, risulta essere un argomento di notevole importanza, su cui anche Palazzo Butera fonda il suo progetto di rinnovamento.
Essere sostenibili vuol dire creare un modello di sviluppo che assicura il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Da queste premesse i Valsecchi traggono ispirazione per il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Butera. Il punto di partenza è portare il Palazzo al ‘700 eliminando tutto ciò che ne ha modificato l’assetto nell’ ‘800 e ‘900. Sebbene sia molto più semplice creare nuove realtà piuttosto che restaurarle, il modus operandi dei Valsecchi di mantenere e suscitare la memoria storica e l’appartenenza culturale per i visitatori, rappresenta un punto d'innovazione. Tra gli esempi di rinnovamento, la sostenibilità ambientale è alla base, infatti gli impianti vengono riprogettati in funzione della natura. Proprio come è successo alla radice della Jacaranda, ritrovata compressa durante i lavori di rimozione del pavimento del locale caldaie del Palazzo. Ad essa come a tanti altri esseri vegetali presenti all’interno del Palazzo, è stato permesso oggi il loro naturale ciclo di sviluppo, divenendo quasi un’installazione artistica. Anche la terrazza rappresenta un altro esempio di valorizzazione della natura e a tal proposito sono state installate delle pergole in ferro, in modo da consentire alle piante di Solandra di crescere e formare delle zone d’ombra. Infine, un elemento che spesso ognuno di noi considera irrilevante, come le semplici erbacce, a Palazzo Butera vengono curate e non estirpate, lasciandole crescere autonomamente come punto libero nell’equilibrio generale. Anche grazie a questi piccoli gesti, si può comprendere ed evidenziare l'importanza che il progetto rivolge alla natura in tutte le sue forme.
Il Palazzo, definito ironicamente dal Prof. Valsecchi come “enorme ecomostro”, sfrutta oggi alcuni sistemi tecnologici del ‘700 e non presenta, per il secondo piano nobile, alcun impianto di raffreddamento. L’equilibrio termico infatti viene garantito da uno scambio bilanciato di aria calda e fredda reso possibile dalla sua posizione strategica tra città e mare. Oggi come allora, il Palazzo si climatizza lasciando aperte al mattino le finestre della parte del monte, mentre nel pomeriggio dalla parte del mare, sfruttando sia la brezza di terra che la brezza di mare.
Impiegando i principi di ordine e qualità, il Palazzo coniuga i sistemi tradizionali a moderne tecnologie. Per esempio, al fine di assicurare i giusti parametri espositivi delle opere d’arte, la macroarea dei sottotetti riutilizza in chiave moderna il vecchio sistema costruttivo per la realizzazione dell’impianto di circolazione dell’aria, che assicura il filtraggio delle impurità dei locali sottostanti e la gestione tramite macchine degli aspetti termo igrometrici. Risulta così possibile offrire garanzie di sicurezza per accogliere opere d’arte internazionali nella dinamica propria dei Valsecchi che si basa sullo scambio di collezioni.
Alla rifunzionalizzazione sono collegate le ricadute sociali, come ad esempio l’apertura di una scuola, proprio accanto al palazzo, che ha come obiettivo la ripresa dei mestieri tradizionali - quali il falegname o il fabbro - dimostrando la loro possibile evoluzione nel futuro.
Il Palazzo dunque può essere considerato una vera e propria dimostrazione che la sostenibilità abbraccia anche una dimensione sociale, in quanto luogo del sapere, con spazi dedicati all’attività culturale e laboratori didattici. Si rende quindi un luogo di reale contaminazione dove è realmente possibile creare un proprio racconto, lasciandosi ispirare da un autore, da un ambiente specifico, da una tecnica di lavorazione o da un oggetto di design.
La sostenibilità è un argomento necessario da attenzionare poiché bisogna essere consapevoli dell’impatto che ogni azione ha sull'ambiente e sulle persone. A tal proposito, bisogna sostenere nuovi modelli produttivi e sviluppare soluzioni innovative per migliorare le proprie prestazioni ambientali, climatiche ed energetiche. L’obiettivo è quello di comunicare all’utente l’importanza che Palazzo Butera riserva a questa tematica, mettendo in luce la qualità che esso custodisce. Così facendo chiunque può arricchire e partecipare attivamente al progetto dei Valsecchi, ciò perché Palazzo Butera è un luogo aperto a tutti, dove ognuno può fare esperienza, appoggiare il proprio racconto e avere stimoli, affinchè la visita al Palazzo sia un’esperienza unica, sensoriale e di forte impatto emotivo.

A CURA DI :
Dott.ssa Carla Comignano
Dott.ssa Chiara Francolino
Dott. Roberto Graceffa
Dott.ssa Giulia Ingrassia
Dott.ssa Bruna Nocito
Dott.ssa Alessia Vitrano