Spazi rinati. Collezionare l’Antico | Installare il Contemporaneo

 

 

Mercoledì 29 novembre

Sala conferenze - Fondazione Luigi Rovati, Milano

ore 18.00

Quattro palazzi storici, situati in altrettante città italiane, diventano testimoni di un'evoluzione nel mondo della museografia e del collezionismo. La Fondazione Luigi Rovati a Milano, Palazzo Maffei a Verona, Palazzo Bentivoglio a Bologna e Palazzo Butera a Palermo, seppur nati da contesti e storie diverse, condividono una visione comune: il recupero di edifici storici nel cuore delle città e il tentativo di far convivere opere d'arte contemporanea con l'eredità figurativa del passato.

Una coesistenza dinamica che si traduce in un dialogo vivace tra epoche, generando una serie di risonanze e interconnessioni. Dalle antiche urne etrusche all'arte visionaria di Lucio Fontana, dalla pittura veneta del Rinascimento al Surrealismo, dal design dell'Ottocento alle opere di Tom Phillips, da Felice Giani agli interventi site-specific di Giulio Paolini e David Tremlett.

In questo ciclo di incontri un gruppo di curatori, storici dell'arte e collezionisti indaga i complessi aspetti legati al recupero architettonico, alle scelte estetiche e alle installazioni permanenti negli edifici storici. Al centro del dibattito ci sono diverse interpretazioni su cosa si intenda per Casa Museo oggi e su come integrare al suo interno gli spazi destinati all'arte contemporanea.

L’incontro del 29 novembre sarà incentrato su Palazzo Butera e la collezione Valsecchi.

Interverranno Claudio Gulli e Francesco Guzzetti.

Francesca e Massimo Valsecchi hanno acquistato Palazzo Butera a Palermo nel 2015 – città in cui non erano mai stati fino all’anno prima. Chi ha seguito passo dopo passo cosa è successo qui dal 2016 al 2021 ha potuto soprattutto vedere un cantiere guidato dall'architetto Giovanni Cappelletti che ha visto impegnate circa duecento persone e messe alla prova le abilità artigiane siciliane, nel definire tante soluzioni innovative per ogni dettaglio architettonico. Si è aperto così un nuovo capitolo per la storia culturale della città, per via di un restauro e un progetto  L’apertura al pubblico è stata infatti costante: nel giugno del 2018 chi entrava a Palazzo Butera vedeva solamente l’architettura finita, con i tanti ritrovamenti che emergevano da sotto le ridipinture. E progressivamente comparivano le opere: prima venti, poi duecento, e infine ottocento, in tutto il palazzo. Ora il palazzo è aperto al pubblico, dal maggio 2021, con l'allestimento definitivo di trenta sale, spaziando dagli acquerelli ai mobili inglesi, dai dipinti antichi alle porcellane, con l'arte contemporanea a fare da filo conduttore di una ricerca collezionistica che va avanti nel tempo. 

 

Il progetto è a cura di Fondazione Federico Zeri e Associazione degli Amici di Federico Zeri, in collaborazione con Fondazione Luigi Rovati.